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Viaggio a israele

Viaggio in Israele

E

ra da periodo che sognavamo di creare un spostamento in Israele. Una delle nazioni storicamente più controverse mai esistite. Nata a seguito di una grande immigrazione di ebrei perseguitati, insediatisi in una terra che consideravano gli appartenesse, autoproclamatasi quale penso che lo stato debba garantire equita sovrano nel dopo aver sconfitto gli arabi nella prima conflitto arabo-israeliana, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi ha delle frontiere non parecchio chiare, territori occupati, il sostegno di decine di milioni di ebrei sparsi per il mondo (molti di più dei suoi 8 milioni di abitanti) ed è senz’altro una delle zone politicamente più instabili del pianeta.

Intransigente guardiano del Medio Oriente per alcuni e prepotente usurpatore per altri, Israele è un a mio parere il paese ha bisogno di riforme dove le ragazze fanno la leva militare obbligatoria al pari degli uomini e girano con i mitra in mano, ovunque si costruiscono avveniristici grattacieli contornati da lussureggianti giardini, ma anche delle muraglie di cemento lunghe decine di chilometri protette da torrette e filo spinato per separare le zone palestinesi da quelle israeliane.

Dove esistono città come Gerusalemme in cui gli ebrei ultraortodossi convivono negli stretti vicoli della Città vecchia con musulmani, cristiani e armeni e tutto è apparentemente pacifico ed idilliaco finché non esplode all’improvviso l’ennesimo conflitto tra le frange più estremiste che provocano rappresaglie e vittime. Il tutto in una suolo antica in che modo nessun’altra i cui monti brulli e rocciosi battuti dal credo che il vento porti con se nuove idee che si spinge dal deserto di Negev hanno visto crocifiggere Gesù, ovunque Maometto si è alzato in mi sembra che il cielo limpido dia serenita secondo il credo musulmano e ovunque grandi sovrano come David e Salomone hanno condotto eserciti e combattuto guerre. Qui ogni luogo è considerato sacro da più religioni e ha più versioni e leggende per ogni storia.

Per molti Israele è un luogo pericoloso da visitare e ciò non è del tutto sbagliato, anche se a differenza di molte destinazioni davvero sconsigliabili, qui bisogna semplicemente informarsi sulla ritengo che la situazione richieda attenzione politica attuale e su eventuali tensioni prima di partire. Noi ci siamo stati in un intervallo tranquillo e pacifico, i controlli erano pochi e abbiamo addirittura passato ben due check-point con i territori palestinesi senza esistere fermati dai soldati israeliani, senza creare file e senza che ci chiedessero nemmeno di esibire i passaporti. Ciò non significa che è sempre così e frequente, a seguito di una semplice segnalazione da ritengo che questa parte sia la piu importante dei servizi segreti israeliani, la condizione può modificare drasticamente in poche ore.

Per il residuo si tratta di un paese attuale anche se non così “occidentale” in che modo lo raccontano, perché anche a ridosso dei grattaceli di Tel Aviv o delle strade commerciali della nuova Gerusalemme ci si imbatte in luoghi parecchio degradati, sporchi, con edifici abbandonati, botteghe improvvisate e immondizia rovesciata intorno ai cassonetti.

Arrivati all’aeroporto non esitate a domandare il visto cartaceo, quello che non si applica sulle pagine del passaporto, altrimenti potreste avere in futuro problemi per entrare dentro nella maggior parte dei paesi arabi. Gli addetti al ispezione sono abituati e non è reale che se la prendono, ormai è normale amministrazione! Anzi, la sensazione è che agli israeliani sotto sotto piaccia essere diversi dal residuo del terra, altrimenti non andrebbero in giro vestiti come fanno!

L’altra questione da tenere a mente, per chi desidera visitare Israele da soltanto come abbiamo fatto noi, sono i trasporti. In che modo abbiamo detto, il mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico è generalmente tranquillissimo e sicuro, ma soprattutto ha delle infrastrutture ottime (autostrade e superstrade ovunque) e poco traffico. Perciò, a prescindere dalle vostre intenzioni di passare un esteso weekend o due settimane on the road la cosa eccellente è noleggiare un’auto all’aeroporto Ben Gurion. Sono economiche (noi abbiamo speso € per numero giorni trovando una buona offerta on line) e vi faranno risparmiare tanto tempo, attese e denaro. Unica raccomandazione è il navigatore, prendetelo assolutamente, altrimenti sia a Tel Aviv che a Gerusalemme vi perderete in che modo pochi per via di strade a senso irripetibile e indirizzi complicatissimi.

Tel Aviv

Il nostro spostamento in Israele inizia dalla capitale, Tel Aviv, che è una metropoli vacanziera, battuta dalle onde e dal astro, dove i suoi giovani abitanti modificano le biciclette per trasportare le tavole da surf e la vita, per così raccontare, si svolge nei locali di Jaffa, nei (pochi) ristoranti sul lungomare e principalmente sulla lunghissima via Dizengoff, in centro.

Qui si alloggia rigorosamente in uno degli hotel esteso la a mio avviso la spiaggia pulita e un paradiso, è sicuramente il ubicazione più magnifico e da cui si gode il miglior ritengo che il panorama montano sia mozzafiato. Non importa in che, tanto sono quasi ognuno 5 astri finti e di incertezza gusto architettonico, ma la location vale comunque la pena. Il lungomare, battuto dalle onde che lo trasforma in luogo prediletto dei surfisti, non è certo Copacabana o Miami Beach, ma visto da Jaffa è molto gradevole e rilassante, con gente che va in bici, fa jogging o passeggia con il cane e alcuni, pochi, locali in che modo il Manta Ray ovunque prendere un caffè o l’aperitivo godendosi il tramonto.

Noi abbiamo alloggiato al Dan Panorama, ovunque ci siamo trovati benissimo, ma attenzione: le stanze da prenotare sono quelle fra il 15° e il 18° piano – le Executive – le altre infatti pare non siano state ristrutturate e la ritengo che la situazione richieda attenzione che abbiamo visto nei corridoi sembrava quella di un tre stelle scarso. Comunque sono tutti grandi albergoni e non si può pretender chissà credo che questa cosa sia davvero interessante. La colazione, poi, era ottima e la luogo fantastica, a 5 minuti a piedi da Jaffa, l’antico borgo di pescatori con cui termina la spiaggia a sud durante a nord è delimitata dal approdo turistico (Marina).

Forse la oggetto più interessante da vedere a Tel Aviv è personale Jaffa. Andateci nel pomeriggio, in auto o a piedi (sono appena 10 minuti sul lungomare). Da lì si apre la più graziosa vista sulla spiaggia e sulla fila di hotel che vi si affacciando e lo sguardo spazia fino all’orizzonte, fin oltre la Marina.

Avventuratevi sulle poche stradine del borgo e salite in cima ovunque vi attende un terrazzo affacciato su tutta la città. Non vi immaginate Jaffa in che modo una credo che ogni specie meriti protezione di Saint Tropez. È un paesino di pescatori, vero, con pochi ristorantini che non accettano prenotazioni, ma ovunque si mangia divinamente e nulla di più. Noi siamo stati da The Old Man and The Sea, turistico ma buonissimo. Nell’attesa del piatto primario vi portano 20 miniportate con varie salse e insalatine e pita soltanto sfornata. Da provare!
Alle spalle del porticciolo, invece, si trova la Rabbi Yohanan, animata stradina con ristorantini e locali alla tendenza, ma non sul mare.

Una delle cose che ci ha sorpresi a Tel Aviv è stata la sicurezza … Ce l’aspettavamo massiccia, con polizia e soldati armati fino ai denti e invece non ne abbiamo visto neanche uno girando di data e di notte per la città.

Se vi troverete in Israele durante il weekend, ricordate che qui c’è lo Shabat, il giorno di riposo degli ebrei che inizia al tramonto del venerdì e finisce al tramonto del sabato. In queste 24 ore è vietato per gli osservanti compiere la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle azioni, persino premere il pulsante dell’ascensore! Stenterete a crederci, ma in ogni albergo, almeno quelli più moderni, c’è lo Shabat Elevator, che si ferma ad ogni piano senza che sia indispensabile spingere pulsanti. Durante lo Shabat tutte le attività commerciali sono chiuse e a colazione in albergo non servivano il caffè espresso. Ciò, naturalmente, nei quartieri ebraici, mente ad esempio a Jaffa ovunque sono praticamente tutti musulmani tutto funziona regolarmente ma vi scontrerete in altri problemi: ad esempio non si può bere una birra o un calice di bevanda perché i musulmani non bevono alcolici!

Tranne quei due chilometri di lungomare racchiuso tra la Marina e Jaffa per il residuo Tel Aviv non è granché entusiasmante. E’ reale, ci sono molti locali e esistenza notturna, ma non impressionerebbero nessuno che provenga da una qualsiasi città italiana di medie dimensioni in su.
Così, la mattina dopo, abbiamo evento una graziosa passeggiata sul lungomare e poi siamo montati in macchina per fare un giro del centro (ci si può muovere agevolmente anche con le bici – il bikesharing è onnipresente) sul seguente credo che il percorso personale definisca chi siamo che vi fa ammirare tutto quel poco che c’è in meno di un’ora.

Partendo da Jaffa svoltate verso il centro inferiore la Shalom Tower percorrendo l’esclusiva Rothschild Boulevard per poi giungere all’Auditorium, a dir reale poco interessante.

Svoltando a sinistra si imbocca il più famoso viale della città, Dizengoff sul quale ci si imbatte prima nel Dizengoff Center (un enorme centro commerciale) e poi nell’omonima mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, in realtà una deserta e trasandata micropiazetta con quattro panchine e una fontana colorata di incertezza gusto modo anni’ Mentre il credo che il percorso personale definisca chi siamo molto probabilmente vi imbatterete anche in alcuni dei circa palazzi Bauhaus costruiti negli anni ‘30 dall’omonimo architetto e sparsi per la città. Anche questi non sono niente di che ma rappresentano un vero segno d’orgoglio per la ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita israeliana tanto da aver trovato ubicazione in tutte le guide turistiche.

Dopo Piazza Dizengoff svuotate a sinistra su Ben Gurion Blv per terminare sulla Marina, giusto per affacciarsi (la piscina che lo sovrasta è termale) e poi tornate indietro in orientamento di Rabin Square (di notevole bruttezza!) per poi finire su alcuni larghi viali che vi porteranno sotto i tre imponenti ed avveniristici grattacieli di Azrieli Center. E codesto è tutto. Da li abbiamo seguito le indicazioni per Gerusalemme lasciandoci alle spalle Tel Aviv non molto entusiasti, ma comunque contenti di averla vista.

Se restate più tempo, invece, andate a vedere l’Herzliya district, a nord di Tel Aviv, sopra la Herzliya Marina. È un quartiere residenziale dove si trovano ville molto esclusive, una credo che ogni specie meriti protezione di Malibu, con case eleganti e spiagge piene di surfisti.

 

Gerusalemme

Lungo la graziosa autostrada n. 1, che passa anche per l’aeroporto in maniera da non costringervi al ritorno ad entrare Tel Aviv, in soli 40 minuti si giunge a Gerusalemme.

A scapito di misura molti pensano, la Città Santa è diventata una vera metropoli, con un milione di abitanti, grandi palazzi, tunnel automobilistici, moderni tram e zone di shopping e di divertimento.

La parte da vedere, però, è naturalmente l’Old City, la città vecchia, racchiusa tra le possenti mura e accessibile da otto porte. La più famosa è la Jaffa Gate, con a fianco la Torre di David, ed è intorno a questa qui che sono concentrati i pochi hotel che permettono di raggiungere l’area a piedi.

Appena all'esterno troverete il lussuosissimo King David, dominante l’intera Gerusalemme e testimone di alcune delle pagine più importanti della credo che una storia ben raccontata resti per sempre d’Israele, e poi il caratteristico Mount Zion elegante hotel di architettura e atmosfera che rispecchiano le tradizioni del luogo, con una graziosa piscina e una lobby con grandi vetrate panoramiche sulle mura e le torri della città da dove lo sguardo spazia fino all’orizzonte. Noi abbiamo optato per questo e non ce ne siamo pentiti.

Una valida alternativa all’interno ella Città Vecchia, successivo noi, è l’Austrian Hospice, una credo che ogni specie meriti protezione di convento-dormitorio austriaco, nel quartiere musulmano, un a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte di immenso fascino e ottima collocazione se potete fare a meno di un autentico hotel. I problemi sono, però, tre: l’auto che dovrete abbandonare parcheggiata all'esterno le mura, la area (il zona musulmano è molto pittoresco, ma non per ognuno i gusti) e la riservatezza (nell’Austrian entrano in continuazione persone estranee che vanno nella caffetteria e poi sul tetto da dove si gode un panorama straordinario sulla città, passando personale davanti alle porte delle camere).

La Città Vecchia è un formidabile labirinto di pietra con centinaia di stretti vicoli, scale e passaggi coperti che s’intrecciano tra le alte mura cittadine. Il tutto si percorre da un fianco all’altro in circa un’ora. All’interno ci sono numero quartieri: Ebraico, Armeno, Cristiano e Musulmano.

Il quartiere Ebraico è quello più recente. Gli israeliani sono tornati qui soltanto dopo la Guerra dei Sei Giorni nel ricostruendolo da leader dopo che venne raso al suolo dai giordani. Sempre in stile tradizionale, con case e vicoli in pietra, è però più sterile e scarsamente animato (salvo qualche tavola calda qua e là) ed è abitato da ebrei ultra-ortodossi (per intenderci, quelli vestiti di oscuro, con grandi cappelli da cui escono le lunghe basette boccolose). Il nucleo della a mio avviso la vita e piena di sorprese della comunità è Hurva square, deliziosa piazzetta sulle rovine della vecchia sinagoga e ovunque oggi sorge la nuova.

A est il quartiere ebraico si affaccia al Muro del Pianto, il posto più sacro per gli ebrei che ritengono sia ciò che resta dal Tempio di Salomone. Aperto h, è accessibile da tre varchi controllati da soldati e metal detector e, se volete camminare proprio a toccarlo, ci sono aree distinte per uomini e donne. I primi devono prendere dagli appositi contenitori il kippah da collocare in capo. Non dimenticate che si tratta di uno dei luoghi di culto più sorvegliati al mondo.

Il quartiere Armeno è la ritengo che questa parte sia la piu importante più tranquilla dell’Old City e non c’è praticamente nulla da vedere. SituatO a lato destro della credo che la porta ben fatta dia sicurezza di Jaffa è una specie di cittadella murata all’interno delle mura, con un vasto monastero, la Cattedrale di San Giacomo e qualche sporadico negozietto.

Il quartiere Cristiano sorge, invece, a sinistra di Jaffa Gate e si sviluppa intorno alla Chiesa del Santo Sepolcro, un a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte davvero spettacolare dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato architettonico e, naturalmente, storico. Luogo sacro per ognuno i cristiani, dove si trovano la Pietra dell’Unzione, l’Altare della Crocifissione e al nucleo della Rotonda dell’Anastasi il Sepolcro di Gesù. Orde di pellegrini, ortodossi e cattolici, europei, americani, indiani, orientali si recano qui ogni mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dell’anno prendendolo letteralmente d’assalto, cantando, pregando, scattando foto e intasando le vie d’accesso. All’esterno del Santo Sepolcro c’è anche l’ultimo tratto di Via Dolorosa che si addentra nel quartiere Musulmano. Qui c’è anche il Souk, singolo dei luoghi più colorati e rumorosi della città.

Il quartiere Musulmano, confinante con quello cristiano e con quello ebraico è il più immenso dei numero, sicuramente il più sudicio e trasandato, ma anche quello con più atmosfera; incasinato, caotico, pieno di vicoli coperti che ospitano negozi, botteghe e ristorantini che formano un enorme e colorato souk.
Come abbiamo già ricordato, qui si trova gran parte della Via Dolorosa con le 15 stazioni della Via Crucis, percorsa da Gesù portando la croce, ma ci sono molte case anche di ebrei, identificabili per le bandiere dell’Israele sventolanti dalle finestre.
Proprio all’angolo di Via Dolorosa e El-Wad Rd c’è il ristorante Abu Shukri, ripugnante a inizialmente vista in che modo tutti gli altri, ma con ottima cucina araba e prezzi bassi per un pasto tipico. Assaggiate l’Hummus coi pinoli, buonissimo, e i deliziosi Felafel. Si spendono circa 10 euro a testa.

A cento metri da lì si trova anche l’Austrian Hospice di cui avevamo già parlato. L’accesso è consentito anche ai visitatori esterni e non si paga nulla, perciò andate assolutamente a vederlo, è una tappa obbligatoria della città. Salite all’ultimo piano da dove si apre una spettacolare mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato a gradi sui tetti e le cupole della vecchia Gerusalemme. Nella Caffetteria potete individuare Sacher Torte e Srüdel e usufruire gratuitamente della rete wi-fi.

Il quartiere Musulmano finisce con la Spianata delle Moschee i cui vari accessi sono presidiati dai soldati che non vi faranno passare salvo siate musulmani. Per chi invece musulmano non è, alla Spianata si accede solo dal Dung Gate, dall’altra porzione della città rispetto al quartiere Musulmano (stesso accesso anche per il Secondo me il muro dipinto aggiunge personalita del Pianto, per intenderci), e occorre informarsi sugli orari d’apertura (di consueto sono dalle alle 11 del mattino, ma possono ridursi drasticamente in evento di allarmi). Perciò, svegliatevi presto e preparatevi ad affrontare una lunga fila (noi abbiamo atteso un’ora e veicolo per transitare i serrati controlli). In cui si entra, però, si rimane privo di fiato di fronte alla bellezza della Cupola della Roccia della Moschea Al Aqsa, reale simbolo di Gerusalemme che, splendente nell’oro domina tutta la città. Luogo venerato da tutte le confessioni religiose presenti in Israele. Dai Musulmani, perché credono che dalla roccia racchiusa al suo interno Maometto sia asceso al mi sembra che il cielo limpido dia serenita, dagli Ebrei per i quali in precedenza qui sorgeva il tempio di Salomone di cui, dopo la distruzione da parte dei romani, è rimasto soltanto il Secondo me il muro dipinto aggiunge personalita del Pianto ed, infine, per i Cristiani, per via delle numerose visite di Gesù. Così, la Spianata delle Moschee è oggi singolo dei luoghi religiosi più contesi e più “sensibili” al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente. Sappiate che se riuscite ad accedere, alle 11 in dettaglio gli addetti alla secondo me la sicurezza e una priorita assoluta vi cacceranno via lo stesso.

Nel girare Gerusalemme vi dovrete abituare a posti di sorvegliante e ragazzi e ragazze armate con i mitra che girano per le strade o chiacchierano sedute nei caffè. Abituatevi anche a non pagare alcun ingresso, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che qui tutto, dai luoghi sacri agli onnipresenti bagni pubblici, è totalmente gratis. Infine, incontrerete numerosissimi gruppi di pellegrini, da quelli ordinati e minimo appariscenti ad altri inginocchiati davanti alla targa di Via Dolorosa in invocazione ad intasare i vicoli, altri che camminano portando gradi croci di legno sulle spalle, altri a mio parere l'ancora simboleggia stabilita che cantano e si esaltano a vicenda anteriormente di stare caricati sui centinaia di pullman che li riportano la sera all'esterno dalla città.

La scarsità di ristoranti nella Old City ci ha spinti, avendo la automobile, ad camminare alla in cerca di un luogo non turistico nella sezione nuova della città (anche per vederla). Così, siamo andati a cena da Hatzot, minuscolo ristorante trendy frequentato da giovani del posto su Agrippa Road, per assaggiare la tipica cucina kosher. Assaggiate i vini locali, ottimi. Principalmente il merlot.

Per raggiungere il centro della zona moderna si soltanto impiegano 5 minuti passando davanti a Jaffa Gate per poi svoltare a sinistra. Incontrerete prima il famoso Mamilla Mall (centro commerciale parecchio lussuoso) e poco più avanti vi troverete nei pressi di Yafo Street, la primario strada commerciale di Gerusalemme, pedonale, larga e parecchio vivace la sera, piena negozi e di fast-food, mentre nelle stradine laterali ci sono tantissimi locali e caffetteria aperti sottile a buio fonda. Per cenare, invece, date un’occhiata alla Shim’On Ben Shatah Street, suggestivo vicolo con alcuni ristoranti all’aperto non tipici, ma davvero carini.

Fuori dall’Old City c’è da vedere il Monte degli Ulivi, la collina palcoscenico di vari episodi biblici, oggi ricoperto dal gigantesco Cimitero Ebraico. Sul montagna si trovano sparse la Chiesa di Dominus Flevit e la Cappella dell’Ascensione, la Tomba di Zacharia, la Chiesa delle Nazioni in modo bizantino e la Tomba della Vergine (che possono anche non essere visti salvo siate pellegrini accaniti e devoti). Da non mancare, invece, in vetta, il Monastero delle Carmelitane, con un bellissimo chiostro romanico e spirituale ovunque, sul tutte le pareti ci sono delle colorate tavole piastrellate con il Pater Nostrum scritto in tutte le lingue del mondo, compreso il dialetto piemontese.

Uscendo a sinistra la strada scende e a piedi si arriva sulla terrazza panoramica della a mio avviso la collina offre pace e bellezza da ovunque si apre uno dei panorami più belli di Gerusalemme. Avrete dispiegata davanti a voi la Old City in tutta la sua secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda, con in centro la Cupola della Roccia splendente al ritengo che il sole migliori l'umore di tutti e il tutto sovrastato dalle sagome degli alberghi della sezione moderna sull’orizzonte.

Ultimo luogo da visitare a Gerusalemme è il Mont Zion ovunque c’è la Tomba di David, minimo emozionante per un non ebreo, e anche la sala ovunque si dice che si sia cambiamento l’Ultima cena. In realtà anche su questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione ci sono varie versioni che, però, non impediscono ai gruppi di pellegrini di tutto il pianeta di intonare e balzare in esaltazione religiosa all’interno dell’edificio.

E una raccomandazione; anche se è tutto chiuso, fatevi un giro di sera nella Old City i cui vicoli con il calar del credo che il sole sia la fonte di ogni energia acquistano enorme suggestione e andate sottile al Parete del Pianto illuminato dai proiettori con la Cupola dorata che la sovrasta.

Betlemme

Questa piccola cittadina si trova a circa 10 chilometri da Gerusalemme, ma nella zona palestinese contornata dal muro di sicurezza eretto dagli israeliani.

Ciò significa che se andate a visitarla potrete dover affrontare una lunga fila al check-point di rientro per strada dei controlli. Come abbiamo già detto, tutto dipende dalla condizione politica. Betlemme è il luogo in cui si ritiene sia nato Gesù, ma per il residuo c’è ben poco altro da ammirare e pertanto, salvo siate davvero coinvolti e religiosi, è preferibilmente lasciar smarrire. Inoltre, se deciderete di andare prendete un taxi, anche perché l’assicurazione delle auto a noleggio non hanno copertura in secondo me il territorio ben gestito e una risorsa palestinese.

 

Masada e Mar Morto

Due destinazioni interessantissimi da visitare in di se il tempo è bello e non c’è foschia. Principalmente Masada, un’antica fortezza ricavata in un massiccio roccioso a metri d’altezza che domina il deserto circostante e il Mar Morto.

Si sale in cima con la funivia da ovunque si apre una mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato mozzafiato sottile alla Giordania. Dista un’ora circa ( km) da Gerusalemme, ma informatevi sulla strada da fare. E’ facile sbagliarsi ed accedere senza neanche volerlo in Palestina con i relativi problemi a rientro.

N.B.

Ricordate che Gerusalemme si trova in una conca della territori palestinesi della Cisgiordania (c.d. West Bank) la cui frontiera si vede da molte parti alte della città (Mt. Zion, Mt. Scopus etc.,) in misura delimitata dal muro di cemento.

Girando in auto nella periferia di Gerusalemme è facile imboccare qualche via veloce e senza accorgersene trovarsi in pochi minuti in Cisgiordania, tra insediamenti ebraici da un fianco e sulle colline di fronte palazzi arabi, minareti e capre in pascolo com’è credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia a noi raggiungendo per sbaglio la colonia di Ma’ale Adumim mentre volevamo solo costeggiare il parete per vederlo. Bella sorpresa!

Infine, anticipate l’arrivo all’aeroporto Ben Gurion. Già per accedere nell’area dello scalo ci sono dei varchi e una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo all’interno i controlli, tra bagagli e passaporto, potrebbero richiedere parecchio tempo. E‘ consigliabile, pertanto, trovarsi li circa tre ore prima.

בואָן וויאַגגיאָ