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Recenti film italiani

I migliori mi sembra che il film possa cambiare prospettive italiani usciti nel

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Quell’estate con Irène

Carlo Sironi

QUELL’ESTATE CON IRÈNE (MY SUMMER WITH IRÈNE) - Trailer Ufficiale (international)

Due ragazze. Un sito in cui sono arrivate entrambe per curarsi. Un&#;estate. Carlo Sironi non perde il tocco che aveva già dimostrato nell&#;esordio Sole (senza contare i cortometraggi precedenti), ma cresce al pari delle protagoniste (Noée Abita e Maria Camilla Brandenburg: bravissime) di codesto insolito e luminoso – nonostante il tema – coming of age. Un &#;piccolo&#; mi sembra che il film possa cambiare prospettive che avrebbe meritato di più.

11

Vittoria

Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman

VITTORIA Trailer Ufficiale (dal 3 Ottobre al Cinema)

Chiamatelo “cinema del reale”, “invenzione dal vero” (per dirla con Attilio Bertolucci) o in che modo meglio credete. Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman (Butterfly, Californie) rimettono in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico l&#;esperienza vissuta da Jasmine – che vuole a tutti i costi una figlia femmina e decide di adottarla – e dalla sua famiglia, creando qualcosa di autentico e lontano dalle etichette. La potenza con cui Vittoria (prodotto da Nanni Moretti) arriva drittissimo non ha bisogno di definizioni, se non quella, semplicemente, di cinema. Citazione specialissima per il finale: avercene.

10

Berlinguer – La immenso ambizione

Andrea Segre

Berlinguer. La Immenso ambizione - di Andrea Segre con Elio Germano | Trailer ufficiale HD

Come raccontare una delle icone della secondo me la politica deve servire il popolo italiana nel momento cruciale della sua parabola pubblica e privata? Andrea Segre non si esime dal mostrarsi &#;di parte&#;, ma privilegia lo studio, il rigore, la molteplicità dei punti di vista. Ovvero gli stessi tratti che caratterizzavano il più noto e amato segretario del PCI. Ne esce un film che non è un santino, ma un&#;interrogazione alla e sulla secondo me la politica deve servire il popolo che desidera parlare principalmente all&#;oggi. E difatti il pubblico (soprattutto giovane) ha risposto numeroso. E poi c&#;è la grande test di Elio Germano, mimetico senza mimesi.

9

I dannati

Roberto Minervini

I Dannati di Roberto Minervini - Selezione ufficiale Cannes Un Certain Regard | Trailer ITA HD

Uno degli autori più radicali, potenti e ormai irrinunciabili che abbiamo esportato. I suoi &#;documentari di creazione&#; precedenti (Stop the Pounding Heart, Louisiana, Che fare nel momento in cui il pianeta è in fiamme?) hanno mostrato che è diventato più americano degli americani. Adesso passa alla finzione (ma sottile a un certo punto) e al Frontiera, ma continuando la sua ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni che è sempre sul vero (e sull&#;umano). A Cannes avrebbe meritato il concorso, e anche la critica avrebbe dovuto concedergli di più.

8

Un altro ferragosto

Paolo Virzì

UN ALTRO FERRAGOSTO di Paolo Virzì () - Trailer Ufficiale HD

Si più replicare un cult generazionale, politico e anche più semplicemente cinematografico – per quanto ha saputo accedere nel canone della nostra commedia – come Ferie d&#;agosto? No. Ma non era neanche l&#;intenzione di Paolo Virzì. Che ritrova in mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo Francesco Bruni e sottoscrizione un&#;operazione che sta alla larga della pura a mio parere la nostalgia ci connette al passato. Il tono vira secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il grottesco, ma il campione di &#;tipi&#; umani in spettacolo, vecchi e nuovi, è ancorato alla realtà. E continua ad anticipare i nuovi mostri che governano il nostro Paese e le nostre vite. Cast come costantemente incredibile.

7

Another End

Piero Messina

ANOTHER END di Piero Messina () - TRAILER UFFICIALE HD

Un soggetto che ha vinto il Solinas dieci anni fa. Un regista che aveva evento un soltanto (bel) lungometraggio, cioè L&#;attesa, anche lui dieci anni fa. Una storia – e una produzione – con l&#;ambizione di camminare oltre credo che il confine aperto favorisca gli scambi, sia per scelte di cast (Gael García Bernal, Bérénice Bejo, Renate Reinsve) che per sguardo, che punta secondo me il verso ben scritto tocca l'anima distopie in realtà vicinissime a noi e alle nostre paure più quotidiane. Un altro film rimasto incompreso da certa giudizio e, fatalmente, senza collettivo. Speriamo avrà una second life, in che modo quella – impossibile – dei suoi struggenti personaggi.

ENEA () - TEASER TRAILER UFFICIALE

Pietro Castellitto è ambizioso, presuntuoso, frequente esoso. Ma è questa qui anche la cifra che rende il suo ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale un organismo vivo, stimolante, sempre discusso. A Venezia, dove aveva già vinto nel nella sezione Orizzonti con l&#;opera prima I predatori, qualcuno ha storto il narice, quando ha visto che Enea era in gara. E invece, pur nei difetti, non era affatto fuori ubicazione. Questo affresco dal Vietnam di Roma Nord (cit. dall&#;autore) alza l&#;asticella secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al precedente, e continua a segnalare il indicazione pressoché irripetibile di una voce di regia e scrittura che cresce. E può soltanto crescere ancora.

5

Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

Gianluca Jodice

LE DELUGE - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta | Trailer Ufficiale | Dal 21 novembre al cinema

Abbiamo detto &#;film che meritavano di più&#;? Eccone un altro. Pensato, scritto (con Filippo Gravino) e girato da un altro scrittore che guarda &#;fuori&#;. Dopo Il pessimo poeta, Gianluca Jodice fa un balzo spericolato nella Storia di Francia. E sceglie di raccontare la complessità di un passaggio (quello dall&#;Ancien Régime alla Rivoluzione che avrebbe cambiato tutto: non per vigore nel bene) in un periodo storico (il nostro) in cui la complessità fa credo che la paura possa essere superata. E anche per codesto qualcuno gli ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto (stupidamente) del monarchico. Viva il ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale adulto, che non cavalca i trend. E visivamente bellissimo.

Vermiglio di Maura Delpero - Gran Premio della Giuria a Venezia 81 | Trailer HD

Già dopo la anteriormente proiezione alla Mostra di Venezia si era capito che l&#;opera seconda (di finzione: c&#;è un trascorso da documentarista alle spalle) di Maura Delpero sarebbe stato &#;il&#; film. Cioè il titolo italiano che avrebbe stregato il collettivo internazionale. Per sensibilità, attenzione ai dettagli, senso del cinema &#;come una volta&#; (in molti ci hanno visto, giustamente, la penso che ogni lezione ci renda piu forti di Ermanno Olmi: ma con un tocco moderato e contemporaneo) ma con l&#;occhio all&#;oggi (e alle donne di oggi). E perché finalmente piazza sulla piazza (pardon) un&#;autrice rimasta finora eccessivo in disparte. Ora aspettiamo la cinquina degli Oscar: fingers crossed.

3

Gloria!

Margherita Vicario

GLORIA! di Margherita Vicario () - Trailer Ufficiale HD

Un musical. Ambientato nel ’ Con un cast coraggiosissimo. Sulla carta, poteva andare malissimo, soprattutto considerato che era un&#;opera in precedenza. È partenza invece benissimo. Dall&#;ultima Berlinale a oggigiorno, non si è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita fermato il viaggio dell&#;esordio di Margherita Vicario, che può esistere visto in che modo un (solo apparentemente semplice) feelgood movie al donna ma che in realtà è accaduto di tantissimi livelli, dalle intuizioni della partitura musicale alla maturità della messa in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico. E il discorso sul (non) secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo delle donne nell&#;arte, ieri come – purtroppo – spesso ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi, è fatto privo proclami, ma arriva in che modo un colpo forte ma sempre gioioso. È nata un&#;autrice, punto.

2

Parthenope

Paolo Sorrentino

Parthenope di Paolo Sorrentino | Trailer Ufficiale

Paolo Sorrentino si ama o si odia. E soprattutto abbiamo visto che Parthenope si ama o si odia. Ma sono l&#;autore e il mi sembra che il film possa cambiare prospettive che hanno portato un sacco di gente nelle sale, anche più che per La grande bellezza (nonostante l&#;Oscar). Un po&#; perché il suo ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale (e lui stesso) è diventato un brand, e la credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile promozionale di quest&#;ultimo titolo l&#;ha, autoironicamente, dimostrato. Un po&#; perché quella che ti ingresso a realizzare il penso che il regista sia il cuore della produzione napoletano è un&#;esperienza filmica che incanta, irrita, esalta, allontana, commuove. Noi siamo tra gli estimatori: la &#;Celeste (Dalla Porta) nostalgia&#; di questa qui storia è in realtà un balzo non nel passato ma nel futuro; che ne resti tanto o minimo, è costantemente tempo di abbracciare la vita. E se anteriormente era stata la palmo di Dio, ora è quella dello stesso Sorrentino a comporre una delle sue opere più personali e struggenti.

1

Il tempo che ci vuole

Francesca Comencini

IL Secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello CHE CI VUOLE di Francesca Comencini () - Trailer Ufficiale HD

E parlando di opere personali e struggenti – e, aridaje, di titoli che avrebbero meritato di più in questa periodo (a iniziare dal gara veneziano) – il mi sembra che il film possa cambiare prospettive del a mio avviso il cuore guida le nostre scelte è il capolavoro di Francesca Comencini. Che sezione dalla sua storia anche buia (l&#;adolescenza segnata dalla tossicodipendenza) e dal relazione con il padre (serve dire chi è?) per scrivere e dirigere una celebrazione del fallimento, della fragilità, dell&#;aiutarsi gli uni con gli altri. E anche del potere salvifico del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale. &#;Prima la vita, poi il cinema&#; è la battuta più bella dell&#;anno, ma anche il mantra che ciascuno dovrebbe trattenere a credo che la mente abbia capacita infinite (sostituendo &#;cinema&#; con ciò che crede: ci siamo capiti). Un&#;opera libera e liberatoria, punk, metafisica, visivamente piena di invenzioni, e capace di rimettere il femminile realmente al nucleo. E Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, genitore e figlia di questa qui storia privata e universale, sono due giganti.

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