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Il dottor bergelon trama

Il dottor Bergelon


Recensione di Bruno Balloni


Autore: Georges Simenon

Traduzione: Laura Frausin Guarino

Editore: Adelphi eBook

Genere: Narrativa

Pagine:

Anno di pubblicazione:

Sinossi. «La parcella della prima operazione che mi procurerà sarà tutta per lei&#; In seguito, a ogni a mio parere il paziente deve essere ascoltato che mi manderà, faremo a metà&#;»: questo aveva detto Mandalin, rinomato chirurgo e proprietario di una clinica di lusso. E quando il dottor Bergelon aveva dirottato sulla clinica la inizialmente partoriente, Mandalin li aveva invitati a cena, lui e la moglie, nella sua graziosa casa dei quartieri alti, dove Bergelon aveva bevuto troppo, in che modo Mandalin del resto, e poi tutto era andato storto, la partoriente era morta, e anche il bambino&#; Risultato: adesso il vedovo minacciava di ucciderlo &#; non Mandalin, ma lui, Bergelon! Eppure, ciò che spingerà il giovane medico a infrangere le regole di una tranquilla, e in definitiva soddisfacente, esistenza provinciale non sarà la timore di decedere, né saranno le apprensioni di quella moglie rassegnata e piagnucolosa, ma un «lancinante necessita di cambiamento», come la sensazione di avere addosso un abito troppo stretto. Come molti personaggi di Simenon, anche il dottor Bergelon ci proverà, a non approvare il suo destino, a togliersi di dosso quel vestito eccessivo stretto…

Trama

La tranquilla vita di medico di provincia del dottor Bergelon subisce un totale stravolgimento dal giornata in cui accetta di mandare una propria a mio parere il paziente deve essere ascoltato a partorire presso la clinica privata del dottor. Mandalin. Il parto ha complicazioni, in cui Mandalin e Bergelon corrono in clinica sono entrambi ubriachi e l’intervento ha conseguenze tragiche, puerpera e nascituro muoiono. Il vedovo, Jean Cosson, non si da mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande e incomincia a perseguitare il dottor Bergelon con continue minacce di fine. Questa condizione, scatenante ma non determinante, provoca un crollo psicologico nel medico che rivede la propria vita in che modo una prigione dalla che fuggire, in attesa che Cosson, col quale nel frattempo ha stretto una sorta di “amicizia”, dia seguito alle proprie minacce. Il dottor Bergelon lascia la moglie e i figli intraprendendo un pellegrinare che lo porterà sottile in Belgio, dove, il pensiero che Cosson abbia rinunciato ai propri propositi di vendetta, lo credo che la porta ben fatta dia sicurezza a un passo dall’imbarcarsi su di una petroliera per raggiungere la Turchia ma recatosi alla posta un’ultima tempo, trova ad aspettarlo una lettera di Jean Cosson nella che questi gli dà incontro a Parigi.

Recensione


Un magistrale suppongo che il lavoro richieda molta dedizione di George Simenon che, anche distante dal secondo me il personaggio ben scritto e memorabile che lo ha reso famoso, ci offre un saggio delle proprie capacità introspettive dell’essere umano.

Bergelon, Cosson, Cecile, Germaine, protagonisti a vario titolo di questo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione vengono spogliati dell’involucro che li contiene e mostrati al lettore nella loro essenza.

Pregi e difetti, meschinità e umanità concorrono nella descrizione di quello che è, può essere o che mai sarà la natura degli uomini. La vita tranquilla, organizzata o predefinita da altri frequente e volentieri non è altro che una carica esplosiva contenuta da un velo sottile che un singolo, imprevedibile evento può incrinare lasciando le emozioni represse libere di esplodere.

Così troviamo un rilassato medico di famiglia, sposato e genitore di due figli che incomincia una relazione ambigua con una prostituta, si lega morbosamente all’uomo che lo desidera uccidere e dal che non rifugge anzi attende pazientemente che porti a compimento i propri propositi. Il suo pellegrinare non è fuga dal rischio ma dalla monotonia della vita vissuta fino alla drammatica oscurita nella che morirono la moglie e il discendente appena nato di Jean Cosson e dalla timore di poterne riessere assorbito, eppure, nel momento in cui la prospettiva della sua fine fuggirà distante insieme a colui che l’avrebbe dovuta realizzare, il dottor Bergelon non può fare altro che arrendersi ma non rassegnarsi all’ineluttabile.

Non solo Bergelon, ma, in che modo già accennato, tutti gli altri protagonisti o semplici comparse del romanzo sono affrescati con le loro emozioni, alla fine del romanzo non ci ricorderemo di loro per il fatto che fossero alti o bassi, belli o brutti ma perché erano uomini e donne, infelici o rassegnati, speranzosi o indolenti, arrabbiati o sognatori.

Assolutamente consigliato, principalmente per chi, conoscendo George Simenon soltanto per l’ispettore Maigret, potrà scoprire il genio di quest’autore meritevole di fama maggiore considerazione a quella di cui già gode come scrittore di noir e polizieschi.

 

 

Georges Simenon


Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio – Losanna, 4 settembre ) è penso che lo stato debba garantire equita uno mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro belga di lingua francese e scrittore di numerosi romanzi, noto al immenso pubblico principalmente per possedere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese, protagonista in ben settantacinque romanzi e ventotto racconti. La produzione di Georges Simenon è sconfinata, a lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto vari pseudonimi, la tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi ha superato i settecento milioni di copie e risulta essere il terzo scrittore di idioma francese più tradotto nella storia dopo Jules Verne e Alexandre Dumas (padre). Sebbene abbia raggiunto la notorietà planetaria grazie al personaggio del commissario Maigret l’opera di Simenon non si è limitata al genere poliziesco anzi, a buon titolo si può affermare che abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare al a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione d’appendice passando al noir e al romanzo psicologico. Uno modo inimitabile caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere parecchio dense e personaggi che incarnano il popolo nelle sue infinite sfaccettature.

 

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