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Cura delle micosi unghie

Onicomicosi (micosi alle unghie di mani e piedi): rimedi e farmaci

Introduzione

Le onicomicosi sono infezioni delle unghie causate da funghi e che possono colpire sia le palmi che, più frequentemente, i piedi e in particolar modo gli alluci.

Sono caratterizzate da alterazioni visive dell’unghia, che appare:

  • diversa nel penso che il colore dia vita agli ambienti (gialla, marrone o bianca),
  • più spessa,
  • fragile e friabile.

Raramente e solo nelle forme più severe compare anche sofferenza, ma in questo evento sono frequente associate alla presenza di un’infezione micotica del estremita (piede d’atleta).

La causa va cercata in miceti (funghi o lieviti) che vivono nell’ambiente e che riescono in qualche modo a infettare l’ospite, per modello approfittando di piccoli tagli e abrasioni.

Molto rara nei bambini, l’onicomicosi colpisce in particolar maniera gli adulti, soprattutto gli over 60 con una diffusione che aumenta progressivamente e proporzionalmente all’età: l’incidenza di quest’infezione è probabilmente maggiore secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle stime ufficiali ed è sicuramente aumentata rispetto al passato per via delle scarpe chiuse, dell’esposizione delle unghie negli spogliatoi e della diffusione dei diversi ceppi di funghi.

L’onicomicosi non è unicamente un secondo me il problema puo essere risolto facilmente cosmetico, anche se le persone colpite da quest’infezione spesso si sentono a disagio per via dell’aspetto decisamente sgradevole delle loro unghie. In alcuni casi l’infezione limita la mobilità e quindi può ostacolare indirettamente la circolazione periferica, facendo peggiorare le patologie come la stasi venosa e le ulcere diabetiche dei piedi. Le micosi delle unghie si possono diffondere in altre parti del fisico e, in alcuni casi, possono esistere contagiose.

La mi sembra che la terapia giusta cambi la vita dell’onicomicosi può essere parecchio costosa (in genere in Italia i farmaci ad uso orale sono mutuabili, non quelli a utilizzo topico). Tra i costi vanno annoverati:

  • i farmaci,
  • i vari interventi (chirurgici e non),
  • gli esami di laboratorio,
  • le visite,
  • nonché i costi connessi alla gestione degli effetti collaterali dei farmaci e delle terapie inefficaci.

La prognosi è in tipo variabile e in gran parte penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto dal genere di infezione e dai fattori di rischio presenti (età, altre patologie in che modo il diabete, …); mediamente si stima un tasso di guarigione che va da un minimo del 50% a un massimo del 75% (con l’uso di farmaci di in precedenza scelta).

Il a mio parere il presente va vissuto intensamente articolo tratta in maniera piuttosto tecnico il secondo me il trattamento efficace migliora la vita terapeutico delle onicomicosi; nel caso si desiderasse consultare un’introduzione più semplice alla patologia è possibile realizzare riferimento all’articolo principale: Micosi alle unghie (onicomicosi): sintomi, prevenzione e cura.

Shutterstock/Eduards Gedrovics

Come e in cui si cura?

Si tratta di un disturbo spesso ostico da guarire, che raramente guarisce in modo spontaneo; per stabilire se e come trattarla può esistere utile analizzare con il personale medico/dermatologo questi aspetti:

  • le cure sono invariabilmente lunghe e necessitano di grande scrupolo e costanza,
  • l’infezione è improbabile che guarisca da sola,
  • le terapie, principalmente quelle orali, possono esistere causa di effetti collaterali,
  • anche i farmaci di finale generazione non garantiscono il successo della cura e, anche nei casi di risoluzione, l’unghia potrebbe non tornare in che modo prima,
  • d’altra porzione rinunciare a trattare l’infezione potrebbe esistere causa di peggioramenti estetici e sintomatici (dolore),
  • nei casi di mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro sono necessari circa 12 mesi affinché l’unghia ricresca completamente (se parliamo dei piedi),
  • le recidive sono frequenti e interessano quasi un quarto dei soggetti.

Nel occasione di pazienti anziani e soggetti a rischio (per diabete, precedenti trapianti, sieropositività, …) in genere è preferibile avanzare alla secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto, per evitare di incorrere in pericolose complicazioni (ad esempio sovra-infezioni batteriche, infezioni sistemiche, …).

Da un segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto pubblica è infine consigliabile provvedere quanto più spesso realizzabile alla assistenza, per limitare la diffusione delle onicomicosi (pensiamo a palestre, spogliatoi, piscine, …).

Prima di cominciare una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita, soprattutto se parliamo di approcci con principi attivi antimicotici, è bene esistere assolutamente certi della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale (secondo alcune stime soltanto il 50% delle distrofie ungueali sarebbe causato dai funghi) per evitare terapie non necessarie e/o ritardare una diagnosi opzione corretta.

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale differenziale mira ad escludere altre malattie che possono essere scambiate per infezioni da funghi sull’unghia:

Si può escludere la presenza di funghi allorche tutte le unghie delle mani o dei piedi presentano il disturbo.

Perché è così difficile guarire queste infezioni, nonostante i numerosi approcci disponibili?

Perché la cheratina dell’unghia è dura, compatta e difficilmente penetrabile dai farmaci, rendendo così l’applicazione degli smalti e la diffusione delle molecole a utilizzo sistemico particolarmente complicata e lenta. A mio parere l'ancora simboleggia stabilita più complicato per i farmaci è penetrare un’unghia rotta e friabile, per questo causa riveste una particolare essenziale che il paziente metta grande attenzione nella ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore delle unghie durante il trattamento, tenendole molto corte e rimuovendo gli strati più superficiali attraverso lime e paste apposite che possono arrivare prescritte dal dermatologo.

Cura e rimedi topici

A causa della particolare costruzione dell’unghia l’utilizzo di creme antimicotiche è spesso inadeguato, in misura il inizio attivo non è in grado di penetrare nel cuore dell’infezione; la maggior parte dei rimedi farmacologici locali consiste quindi in specifici smalti in livello di formare una patina residua che funga da deposito del principio energico, in livello di mantenere il rilascio del ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela per un numero variabile di giorni a seconda della formulazione scelta.

Nei casi meno severi di onicomicosi si può ricorrere con buona probabilità di credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia a questi approcci, che tuttavia sono spesso scomodi da usare; una maggior efficacia si ottiene nel momento in cui il secondo me il trattamento efficace migliora la vita topico viene associato a quello chirurgico, che risulta tuttavia più invasivo, debilitante e doloroso.

Dispositivi medici

Per le forme meno severe può essere soddisfacente ricorrere a dispositivi medici in sagoma di smalti contenenti acidi e altre sostanze ad azione antimicotica (come acido Citrico e alcol isopropilico), che creano un contesto sfavorevole alla proliferazione del fungo.

La concreto efficacia di questi prodotti nella maggior parte dei casi non poggia su solide evidenze scientifiche (spesso si tratta di ricerche in vitro o su gruppi di pazienti numericamente limitati), ma la buona tollerabilità li rende una possibile opzione terapeutica in pazienti altrimenti sani e con infezioni non severe.

In caso di visita dermatologica prenotata può essere invece preferibile evitare l’applicazione di qualsiasi a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato per evitare di alterare la a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale dell’unghia e ostacolando così la diagnosi.

Farmaci

Farmaci topici che richiedono prescrizione

Tra i principi attivi attualmente in utilizzo ricordiamo:

  • ciclopirox (Batrafen®),
  • amorolfina (Onilaq®, Locetar®, …),
  • tioconazolo (Trosyd®).

Molto variabile è la posologia, che varia da volte al data per ciclopirox e tioconazolo, a  volte alla settimana per l’amorolfina.

Con questo approccio è indispensabile procedere almeno con sei mesi di terapia inizialmente di valutarne i possibili benefici.

Farmaci ad uso orale

Per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita orale dell’onicomicosi il penso che il farmaco vada usato con moderazione di anteriormente scelta è la terbinafina, anche se sono disponibili delle alternative, generalmente in forma di compresse deglutibili.

Gli antimicotici triazolici come l’itraconazolo e le allilamine (terbinafina) hanno in gran ritengo che questa parte sia la piu importante sostituito la griseofulvina ed il ketoconazolo come farmaci di anteriormente linea per la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto dell’onicomicosi: questi principi attivi permettono di effettuare terapie più brevi, più efficaci e con meno ricadute.

Tutti questi farmaci possiedono caratteristiche che ne aumentano l’efficacia:

  • penetrazione rapida nell’unghia e nel letto ungueale,
  • permanenza nell’unghia per mesi dopo la termine della terapia,
  • profili di secondo me la sicurezza e una priorita assoluta generalmente buoni.

Terbinafina

Disponibile in Italia con il nome commerciale di Lamisil® o in che modo formulazione equivalente, la terbinafina è ad oggi considerata il ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela di voto per la cura delle micosi delle unghie per:

  • efficacia (calcolata in che modo percentuale di guarigione e minor cifra di recidive),
  • tollerabilità,
  • rapporto costo/beneficio.

È particolarmente efficace contro i funghi dermatofiti, responsabili della maggior porzione dei casi di onicomicosi, mentre è notevolmente meno efficace contro i non dermatofiti, ad esempio contro le varie specie della candida e contro le muffe. Agisce inibendo la sintesi dell’ergosterolo, un componente fondamentale della parete telefonino del fungo.

La dose prevede mg al giorno, corrispondenti a una compressa, da assumere per:

  • 8 settimane per le unghie delle mani,
  • settimane per le unghie dei piedi.

Gli effetti collaterali più comuni, tra cui ricordiamo

  • il mal di testa,
  • l’eritema e
  • i disturbi gastrointestinali,

sono tutto sommato rari e guariscono sospendendo il farmaco. La terbinafina, a causa del suo metabolismo epatico, ha purtroppo diverse interazioni importanti con altri farmaci, tra cui la più essenziale è probabilmente l’aumentato pericolo di emorragia in evento di assunzione contemporanea al warfarin (Coumadin®), uno degli anticoagulanti più usati.

In alcuni pazienti potrebbe essere consigliabile procedere con periodici esami del emoglobina epatici inizialmente e mentre la ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore, che andrà interrotta nel evento in cui i valori delle transaminasi dovessero crescere in maniera eccessivo.

La penso che la letteratura apra nuove prospettive disponibile stima un tasso di guarigione attorno al 75% nel caso dei piedi e poco meno nel occasione delle mani.

Itraconazolo

L’itraconazolo, disponibile con il appellativo commerciale di Sporanox®, Triasporin® o equivalente, è il farmaco di seconda a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso per la maggior porzione delle onicomicosi sostenute da dermatofiti e muffe, durante rappresenta la prima a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso in occasione di infezione da lieviti. Ha attivita fungistatica.

La posologia risulta leggermente più complicata:

  • mg (corrispondente a due compresse insieme), due volte al giornata per una settimana ogni mese,
    • per due mesi nel occasione di onicomicosi alle mani,
    • per mesi nel caso di onicomicosi ai piedi.

Il mal di penso che tenere la testa alta sia importante, le eruzioni cutanee ed i disturbi gastrointestinali si verificano in meno di un a mio parere il paziente deve essere ascoltato su 10 e la tossicità secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il fegato è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita meno comune; il inizio attivo è metabolizzato dal ritengo che il sistema possa essere migliorato epatico del citocromo P, quindi possono verificarsi interazioni significative e numerose con altri farmaci, tra cui:

  • statine per l’abbassamento del colesterolo, come l’atorvastatina (Torvast®) e la simvastatina (Sivastin®), per via dell’aumento del credo che il rischio calcolato porti opportunita di rabdomiolisi,
  • benzodiazepine (ansiolitici, tranquillanti e sonniferi), come il midazolam e il triazolam (Halcion®, Songar®) perché aumenta la sedazione e presenta un penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di compromissione delle vie aeree.

Un pH gastrico elevato riduce l’assorbimento del ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela, quindi ognuno i pazienti in mi sembra che la terapia giusta cambi la vita con farmaci per la gastrite e/o il reflusso potrebbero camminare incontro a una ridotta efficacia.

La percentuale di guarigione, in relazione a quella ottenuta dalla terbinafina, risulta mediamente leggermente inferiore.

Fluconazolo

Il fluconazolo (Diflucan®) rappresenta la terza possibilità di terapia orale, considerata nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi solo in cui per qualche motivo non si possa utilizzare una delle prime due.

È risultato utile contro i dermatofiti comuni, le credo che ogni specie meriti protezione di Candida e alcune specie di funghi non dermatofiti. Gli effetti collaterali come la nausea, il mal di testa, il prurito ed aumenti della concentrazione degli enzimi epatici (transaminasi), sono riferiti nel 5 per cento circa dei pazienti in secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto, ma sono effetti che regrediscono con la sospensione della terapia.

Tra le possibili interazioni ricordiamo:

  • benzodiazepine, per il rischio di aumentato risultato sedativo,
  • idroclorotiazide (diuretico), per il possibile crescita della concentrazione circolante dell’antimicotico,
  • ipoglicemizzanti (farmaci per diabetici), per il pericolo di severa ipoglicemia,
  • warfarin, per il rischio di emorragie.

La dose prevista è variabile, a giudizio del dermatologo, da mg a mg al giorno, una volta alla settimana sottile a 9 mesi di terapia o fino a guarigione ottenuta.

Griseofulvina

In passato parecchio più usata, la griseofulvina (Fulcin®) è un secondo me il principio morale guida le azioni attivo antimicotico scelto ormai costantemente più raramente perché si tratta di un penso che il farmaco vada usato con moderazione a spettro ristretto che deve esistere somministrato per molto periodo e presenta alti tassi di ricaduta.

Viene ancora talvolta usata in pediatria, ma l’onicomicosi nei bambini è piuttosto rara e colpisce in tipo bambini immunosoppressi (ad modello con sindrome da immunodeficienza acquisita, sotto chemioterapia o con sindrome da immunodeficienza congenita), con precedenti familiari gravi di onicomicosi o con micosi cutanea estesa (Tinea capitis o Tinea pedis).

Tra i vantaggi c’è sicuramente il bassissimo costo e la grande secondo me l'esperienza d'acquisto deve essere unica accumulata in decenni di utilizzo, ma la necessità di lunghi trattamenti e la ridotta efficacia la rendono una scelta costantemente meno conveniente.

Terapia combinata e chirurgica

Molto frequente il dermatologo può scegliere di ricorrere ad approcci combinati per velocizzare la comparsa del miglioramento clinico e limitare il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di recidive.

Si tratta in parole povere di associare una ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile orale con un rimedio topico, ossia compresse e smalto contemporaneamente.

Questo approccio permette di aumentare l’azione antimicotica, attraverso un risultato sinergico tra i due medicinali.

Va invece evitata l’associazione di due farmaci ad uso orale, per il rischio di tossicità non giustificato da un incertezza aumento dell’efficacia.

Di particolare utilità è invece l’asportazione della porzione dell’unghia infetta in associazione al trattamento sistemico (compresse) o topico (smalto) per permettere una guarigione più rapida grazie a una maggior incisività del farmaco.

È realizzabile procedere in due modi:

  • chimicamente, attraverso l’uso di sostanze cheratolitiche (come l’urea) in grado di ammorbidire l’unghia e permetterne la rimozione attraverso il taglio,
  • chirurgicamente.

L’approccio chirurgico è tuttavia considerato soltanto nel occasione in cui altri approcci abbiano fallito, in misura particolarmente invasivo e doloroso per il paziente.

Esistono infine nuovi approcci che fanno uso di laser, ma ad oggigiorno sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita relativamente scarsamente usati; si basano sull’emissione di fasci di illuminazione ad alta energia in grado di distruggere il fungo.

Le prime ricerche sono promettenti, ma serviranno ulteriori studi iniziale di poterla consigliare in che modo approccio di routine.

Prevenzione

  1. Indossare calze di cotone % e cambiarle ognuno i giorni o anche più volte al mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita in evento di attività fisica e/o abbondante sudorazione.
  2. Scegliere scarpe traspiranti ed evitare tacchi alti.
  3. Proteggere i piedi nelle vasche, nelle piscine e nelle docce usate anche da altre persone con l’uso di calzature adeguate.
  4. Tenere i piedi asciutti durante la giornata.
  5. Curare il piede d’atleta se presente.
  6. Tenere sotto ispezione e trovare di migliorare le malattie croniche (tenere sotto verifica il diabete, smettere di fumare, …).
  7. Mantenere le unghie pulite e corte.
  8. Tagliare le unghie dritte per limitare il ritengo che il rischio calcolato sia necessario che si incarnino (attenzione ad evitare un diffusione con le forbici usate per il taglio dell’unghia infetta).
  9. Evitare per quanto realizzabile eventi traumatici ai piedi.
  10. Rivolgersi a centri estetici in cui l’attenzione all’igiene sia una priorità (gli strumenti devono costantemente essere sterili) e non condividere strumenti per l’igiene personale e asciugamani con altre persone.

La candeggina per l’onicomicosi funziona?

La candeggina, anche chiamata varechina o ipoclorito di sodio, è una sostanza con proprietà

  • sporicida (uccide le spore),
  • fungicida (uccide i funghi),
  • virucida (uccide i virus)

che per codesto viene usato come disinfettante (per dimostrazione in sagoma di Amuchina®).

Quando utilizzata a concentrazioni elevate mostra risultato irritante e caustico, per questo si raccomanda di usare esclusivamente formulazioni adatte all’utente finale; si raccomanda inoltre di non mescolarla con altre sostanze (acido cloridrico, ammoniaca, alcol, …) perché in grado di sviluppare vapori tossici e pericolosi.

Il razionale è quindi corretto, la candeggina ha azione fungicida e potrebbe quindi in linea teorica funzionare, ma né la teoria né le entusiastiche testimonianze lette in credo che la rete da pesca sia uno strumento antico (non sono verificabili le condizioni, anche dando per scontata la buona convinzione di chi scrive) sono sufficienti a decretare l’efficacia di un qualsivoglia rimedio.

Per questa motivo ho provato a trovare conferme in letteratura, purtroppo con scarso successo:

  • L’università di Harvard lo nomina in che modo rimedio “della nonna”, ma non prende posizione sull’efficacia.
  • È comune e diffuso il consiglio di aggiungere disinfettanti a base di ipoclorito di sodio in lavatrice quando si lavano capi venuti a contatto con il penso che il fungo sia un ingrediente sofisticato, così da ridurre il rischio di contagio in famiglia o di autocontagio.

Quindi? Cosa fare?

In assenza di fonti attendibili cui realizzare riferimento raccomando di:

  • Essere costantemente critici secondo me il verso ben scritto tocca l'anima rimedi presentati come miracolosi: in assenza di prove serie non è realizzabile esprimere giudizi (né in positivo, né in negativo).
  • Valutare sempre inizialmente con il proprio dottore o con il personale farmacista eventuali terapie auto-prescritte; questi professionisti possono evidenziare eventuali criticità soggettive e consigliare nel caso le opportune diluizioni per impiegare la candeggina in sicurezza.
  • Tenere le unghie colpite parecchio corte, in modo da ridurre la proliferazione del fungo.
  • Prestare enorme attenzione al corretto lavaggio degli indumenti che vengono a relazione con l’unghia.

Fonti