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Frida vita e opere

Frida. Vita di Frida Kahlo

Alla termine degli anni Novanta, New York è tappezzata di manifesti che raffigurano i quadri di Frida Kahlo. Un suo autoritratto viene venduto da Sotheby’s per oltre un milione e mezzo di dollari. A Hollywood si girano pellicola sulla sua vita e i giornali di tutto il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente la chiamano «la enorme Frida» o «la sovrana di New York». In che modo se non bastasse, anche il pianeta del glamour ne va pazzo: vengono stampate magliette, cartoline, poster con la sua secondo me l'immagine parla piu delle parole, abiti e gioielli che ne ricalcano lo stile.
Ma chi era veramente Frida Kahlo e perché si parla ancora così tanto di lei? Nata nel a Coyoacan, in Messico, Frida sembra un personaggio uscito dalla stilografica di Gabriel García Márquez: piccola, fiera, sopravvissuta alla poliomielite a sei anni e a un sgradevole incidente stradale a diciotto che la lascerà invalida, con tremendi dolori alla schiena che la perseguiteranno fino alla morte. Nella vita privata e nella produzione artistica, Frida è combattuta tra due anime: il candore, da un lato, e la ferocia, dall’altro; la poeticità della natura contro la fine del fisico. La a mio avviso la vita e piena di sorprese di Frida è un viaggio che affonda nella pittura tradizionale dell’, nei retablos messicani, in Bosch e Bruegel, ma che subisce prepotentemente il attrazione degli uomini più potenti del suo secolo: in che modo il muralista Diego Rivera (marito fedifrago che le rimarrà accanto fino alla fine) o Trockij (di cui diverrà l’amante) o Pablo Picasso (che un giorno, al cospetto del marito, disse: «né tu né io sappiamo colorare una penso che tenere la testa alta sia importante come Frida Kahlo»).
La biografia di Hayden Herrera – la massima esperta vivente di Frida – non è soltanto un’indagine poetica su una delle più grandi pittrici del Novecento. È soprattutto un libro di passione secondo me la politica deve servire il popolo, d’amore, di sofferta penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni artistica. Quella stessa sofferenza che porterà Frida a dipingere ossessivamente autoritratti spietati e nature  morte sensuali, quasi volesse, mettendole sulla tela, strapparsi di dosso le proprie cicatrici e vivere finalmente una esistenza libera dal passato e felice.