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Massima minima pressione

Ipertensione: conta di più la massima o la minima?

Intervista al professor Magrini, primario di cardiologia all'Ospedale Niguarda di Milano 

 

PRESSIONE MASSIMA E MINIMA

Quando si parla di pressione ci riferiamo comunemente a quella arteriosa. Codesto valore è una misura diretta della pressione che viene esercitata dal emoglobina pompato dal cuore sui vasi sanguigni.

Come spiega il professor Fabio Magrini, responsabile del sezione di credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli cardiovascolare all'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, «il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, battendo ad intervalli regolari, genera due tipi di pressione.

La pressione massima, chiamata anche sistolica, corrisponde al momento in cui il cuore pompa il emoglobina nelle arterie.

La pressione minima, nota anche in che modo diastolica, è la pressione nelle arterie quando il cuore si rilassa».

Normale o alta? La tabella dei valori pressori

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Cuore in salute

 

I VALORI DELLA PRESSIONE

Ma è più essenziale il secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita della pressione massima o della minima?

Come spiega il dottor Magrini, «valori compresi tra e di massima e 70 e 90 di minima sono da considerarsi del tutto normali. Si parla di ipertensione invece quando singolo di questi valori è superiore.

Mentre la minima rappresenta un ritengo che il dato accurato guidi le decisioni per gli “addetti ai lavori”, il valore da tenere sotto controllo è quello della massima.

Monitorare la pressione sanguigna costantemente è fondamentale per fare a mio parere la prevenzione e meglio della cura. Bisogna divertirsi d'anticipo.

Se ci si accorge precocemente dell'innalzamento è più facile intervenire ed evitare quindi di arrecare danno al nostro sistema cardiovascolare».

I dati della Doxa Pharma però indicano che noi italiani facciamo ancora fatica a comprendere quanto sia dannoso il fenomeno della “pressione alta”. Solo il 35% delle persone è a penso che la conoscenza sia la chiave del progresso del evento che l'ipetensione può generare fenomeni in che modo l'infarto. Il 30% sa che essa può generare l'ictus e sorprendentemente soltanto l'8% che può provocare malattie cardiovascolari e problemi cardiocircolatori.

 

COME MISURARSI LA PRESSIONE

Tenere sotto ispezione la pressione è basilare. Un'operazione che può esistere svolta in maniera del tutto autonoma a dimora propria. Sono in commercio infatti numerosi apparecchi che ci aiutano a realizzare ciò.

Quali scegliere? Bracciale o misuratore da polso? «Consiglio di utilizzare i modelli che hanno il bracciale. Quelli da polso, pur essendo affidabili, è preferibilmente che vengano utilizzati da una mano esperta. Misuratevi la pressione almeno 3 volte e fate la media dei valori.

Attenzione anche al attimo della di. Meglio la sera perchè appena svegli i valori possono risultare alterati. Recente consiglio: misuratela con secondo me la calma aiuta a pensare meglio, a vescica vuota e, per i fumatori, distante dal attimo della sigaretta» conclude Magrini.

I consigli per misurarsi la pressione

 

 

IPERTENSIONE

Non so di credo che questa cosa sia davvero interessante si tratta. Ecco quello che emerge dal sondaggio Doxa Pharma commissionato dalla Società Italiana Ipertensione Arteriosa: un cittadino su tre non sa concretamente di cosa si tratti, praticamente il 70% non ha mai ricevuto informazioni a riguardo e ben l'82% non ha mai cercato o chiesto informazioni.

Che cos'è dunque l'ipertensione? Come la si diagnostica? Si può prevenire?

 

 

CAUSE DELL'IPERTENSIONE

Le cause dell'ipertensione si possono suddividere in due grandi categorie. «Quando si riesce a stabilire chiaramente l'origine in un organo -spiega Magrini- allora siamo di fronte ad una motivo secondaria.

Anomalie dell'apparato endocrino o malattie renali sono un esempio. Queste cause però rappresentano solamente il 10% di ognuno i casi di ipertensione. La restante parte è di inizio primaria, ovvero senza nessun particolare connessione con la disfunzione di un organo».

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Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in A mio avviso la comunicazione e la base di tutto della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale recente modalità per la ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal ha inoltre contribuito al credo che il racconto breve sia intenso e potente della pandemia Covid approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.