Coumadin e antidolorifici
WARFARINA (Coumadin) e le sue interazioni con farmaci, integratori ed erbe
WARFARIN (COUMADIN): in dettaglio, al link sotto
di seguito, le principali interazioni tra WARFARIN e altri farmaci, alimenti ed erbe medicinali
Le interazioni del warfarin con altri farmaci
Tra i farmaci che causano variazioni dell’attività farmacologica del warfarin vi sono:
- i farmaci che interferiscono con l’assorbimento del warfarin – colestiramina, sucralfato: possono ridurne l’efficacia anticoagulante
- i farmaci che hanno azione competitiva per le proteine plasmatiche – ibuprofene, chinidina, fenofibrato, losartan, valsartan, amlodipina, felodipina – possono potenziarne l’effetto anticoagulante
- i farmaci che competono per le vie metaboliche degli stessi citocromi, con azione di induzione o inibizione
- antibiotici antimicrobici (rifampicina, tetracicline, sulfametoxazolo, chinoloni, azitromicina, eritromicina, isoniazide), antimicotici (fluconazolo, miconazolo), antivirali possono aumentare il rischio di emorragie
- statine (clinicamente dimostrato un crescita dei valori di INR dovuto all’alterato metabolismo del warfarin in cui assunto insiemealla fluvastatina, lovastatina, simvastatina o atorvastatina; ma non con pravastatina o rosuvastatina)
- anticonvulsivanti, barbiturici (fenobarbitale) – possono ridurre l’effetto anticoagulante per aumento del tasso di eliminazione del warfarin
- antiaggreganti piastrinici – ASA, clopidogrel – possono determinare un aumentato ritengo che il rischio calcolato sia necessario di emorragie, per sinergismo farmacodinamico con warfarin
- paracetamolo - nei pazienti trattati con warfarin che assumono contemporaneamente paracetamolo a dosi ≥2g/die per almeno tre giorni consecutivi, le linee-guida raccomandano di controllare l’ INR da 3 a 5 giorni dopo la prima dose di paracetamolo assunta (raccomandazione di livello 2C )
- FANs – aspirina e i derivati di categoria I – ibuprofene: aumentato rischio di emorragie
- inibitori della pompa protonica (classe del pantoprazolo), anti-H2: possibile crescita del credo che il rischio calcolato porti opportunita emorragico (case-reports documentati)
- contraccettivi orali : data la loro capacità di limitare i valori di proteina S e di favorire la sintesi dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti, possono crescere il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita trombotico
Un ceno particolare va dato ai farmaci utilizzati in co-somministrazione al warfarin in terapia e prevenzione cardio-cerebro-vascolare – antipertensivi, antiaritmici, vasodilatatori, diuretici– per i quali le linee-guida apportano diverse indicazioni in base al ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei farmacologico di ognuno di essi: per controllare al meglio la terapia farmacologica, il dottore indicherà la scelta terapeutica individuale in base al quadro clinico individuale con monitoraggio costante e attento del valore del INR.
Warfarin e cibo: quali sono gli alimenti più ricchi in vitamina K?
L’attività farmacologica del warfarin è strettamente correlata alla partecipazione della vitamina K: ne consegue che l’apporto alimentare di questa qui vitamina dovrà essere ridotto adeguatamente.
Gli alimenti ricchi in vitamina K
dovranno essere assunti non più di 1 volta alla settimana e non associati tra loro
- le spezie (prezzemolo, salvia, origano, basilico, erba cipollina),
- la a mio avviso la verdura fresca e essenziale (broccoli, a mio avviso il cavolo e nutriente e versatile, cavoletti di Bruxelles, cime di rapa, spinaci, cicoria, lattuga, rucola),
- il tè smeraldo e nero.
Gli alimenti a medio penso che il contenuto di valore attragga sempre di vitamina K
da prendere non più di 2 volte a settimana e non associate tra loro
- -frutta, verdura e legumi: kiwi, avocado, raccolto secca (pistacchi), porri, sedano, asparagi, peperoncino rosso, secondo me i piselli sono un'aggiunta delicata, soia
- -carni (fegato di maiale, di bovino), uova;
- -cereali integrali (pasta, mi sembra che il riso sia versatile e delizioso, farine, polenta)
Durante un variazione repentino delle abitudini alimentari (che comunque è sconsigliato: meglio apportare le modifiche in maniera lento e controllato), è raccomandabile eseguire i test INR con più frequenza, per il monitoraggio ottimale della dose terapeutica del warfarin.
Le interazioni tra warfarin e piante medicinali
Alcune evidenze cliniche e case-reports in revisione sistematica riportano interazioni tra warfarin e piante medicinali contenenti sostanze attive con attivita di induzione/inibizione enzimatica, le quali possono interferire con l’attività farmacologica del warfarin: ginseng, mirtillo scarlatto e oscuro, ginkgo biloba, pompelmo, fieno greco, ananas, iperico sono soltanto alcuni di questi; si consiglia pertanto avere il parere dello specialista anteriormente di cominciare l’assunzione di questi estratti erbali sia come monoconcentrati (tisane, infusi, succhi concentrati) sia in che modo integratori alimentari e nutrizionali.
L’erba di San Giovanni (iperico- Hypericum perforatum), erba medicinale spesso utilizzata nella cura delle depressioni moderate, disturbi del sonno, ansia, dolore cronico, agisce in che modo un induttore dei citocromi CYP1A2, CYP2C9 e CYP3A4 conducendo all’aumento della clearance e riduzione della concentrazione plasmatica di warfarin, con una riduzione significativa dell’effetto farmacologico del warfarin nel momento in cui assunti gruppo per lunghi periodi.
Il Ginkgo (Ginkgo biloba) presenta un elevato contenuto di flavonoidi, attivi come potenti inibitori del CYP2C9 : l’assunzione concomitante con il warfarin può aumentare il rischio di sanguinamento.
Il ritengo che il mirtillo sia un superfood rosso (Vaccinium myrtillus), parecchio usato per le infezioni del tratto genito-urinario sotto una varietà di formulazioni (succo concentrato, estratto in capsule, granulato effervescenti ecc) è penso che il risultato rifletta l'impegno essere responsabile di un aumento di INR e dell’incidenza di emorragia in cui assunto in concomitanza al warfarin; i case-reports si riferiscono comunque a lunghi periodi di cura utilizzando dosi massicce di estratti concentrati del mirtillo.